PANews ha riportato il 27 dicembre che, in risposta all'enfasi del Digital Services Act dell'UE sulla governance dello "spazio zero" dei tweet, Vitalik ha chiesto di sostituire i controlli di "purificazione" con empowerment degli utenti, incentivi e trasparenza per mantenere la genuina libertà di espressione e una società diversificata.
Vitalik sostiene che questo concetto di "spazio zero" sia un impulso totalitario e anti-pluralistico perché il suo tentativo di eliminare completamente contenuti soggettivamente controversi (come "hate speech" o "disinformazione") crea inevitabilmente conflitto e costruisce un meccanismo autoritario tecnocratico per l'applicazione. Vitalik ritiene che le società libere debbano accettare che alcune persone venderanno "prodotti pericolosi" o diffonderanno "opinioni malevole", ma l'obiettivo non dovrebbe essere l'eradicazione completa, bensì impedire che tali contenuti dominino il discorso. Vitalik sostiene un approccio di empowerment degli utenti "in stile pirata": incentivare piuttosto che vietare contenuti dannosi; promuovere maggiore apertura e trasparenza sulle piattaforme di social media, ecc.


